Ieri abbiamo recuperato altri computer dismessi dell’Area IT.
Si tratta di computer desktop di dimensioni molto ridotte e prestazioni ancora ampiamente sufficienti a un uso “da ufficio”, che però presentano un ostacolo al loro riuso: diversamente dai normali desktop che hanno un alimentatore interno di dimensioni e con connettori standard, questo specifico modello richiede un alimentatore esterno con un connettore non standard, diverso anche da quelli che si trovano normalmente nei portatili.
In casi come questi ci possono essere diverse soluzioni, non tutte però sempre attuabili o convenienti:
- Sperare che il componente non standard sia fornito insieme al computer e funzionante: in questo caso ci sono stati consegnati anche gli alimentatori di una parte dei computer, quindi un buon numero di essi potrà essere facilmente riutilizzato; quelli mancanti invece probabilmente si erano rotti
- Recuperare tutti gli altri componenti e utilizzarli per riparare un altro computer
- Acquistare i necessari pezzi di ricambio: per il momento abbiamo deciso di non ricorrere a questa soluzione e bisogna inoltre tenere presente che, essendo componenti non standard, una volta che il computer va fuori produzione diventano sempre più costosi e difficili da reperire
- Costruire il pezzo mancante o qualcosa che possa sostituirlo: per questo specifico modello di computer è infatti possibile adattare un alimentatore interno standard che andrà poi lasciato all’esterno, ma è una soluzione molto “artigianale”, che possiamo al massimo utilizzare all’interno del nostro laboratorio, non certo donare a qualcuno. Su un altro modello di computer che è capitato nel nostro laboratorio, invece, abbiamo notato che spesso manca una parte non standard in plastica che fissa l’hard disk al case: stiamo considerando la possibilità di utilizzare una stampante 3D per creare una copia di quel componente, vista la difficoltà nel reperirlo e l’utilità didattica che una simile attività potrebbe avere